mercoledì 10 agosto 2011

Zanskar trek



Nei miei progetti avevo in programma come secondo trek, quello dello Zanskar, nella parte ovest del paese che mi avrebbe portato da Lamayuru a Darcha nel confinante stato dell’Himachal in tre settimane; per una questione organizzativa ho dovuto ridurre il viaggio a due settimane, la partenza sara’ sempre la solita ma mi fermero’ a Padum la capitale dello Zanskar poi da li rienterro’ in Leh in bus via Kargil. Partiro’ con un gruppo di sei olandesi simpatici e pazzi, ma soprattutto molto giovanili eta’ media loro sessanta per cui io saro’ il piu’ giovane! Alla partenza 14 cavalli, la guida e sei persone al seguito, l’agenzia fornisce tutto dalle tende ai materassini al sacco a pelo, incluso tutti i pasti e le bevande. Ricco della precedente esperienza in caso di riserva d’energie parto con alcuni viveri di sostegno quali albicocche secche, mele disidratate, uvetta secca mista a noci e mandorle e delle tavolette di cioccolata amara. Questo trekking rispetto al precedente e’ piu’ ricco di passi da valicare ma con quote non altissime (max 5.030 mt) di media si cammina intorno ai 4.100/42000 mt d’altitudine; la flora e’ decisamente ricca: ginepro, arnica, stelle alpine, saleggia, rosa selvatica himalayana e moltissime altre specie che non conosco. Anche la fauna e’ interessante: marmotte a iosa, visto l’altitudine e i ricchi pascoli tantissimi yak, pecore, capre e cavalli; per ben due volte c’e capitato di vedere l’aquila reale elegante e maestosa davvero una bella fortuna.Tutti i villaggi che incontriamo sulla nostra strada sono abbastanza grossini, in genere siti sempre vicino a corsi d’acqua che, incanalata con un’ingenioso sistema viene usata per irrigare i campi. Ogni villaggio e’ indipendente, nei quattro mesi estivi producono grano, orzo, lenticchie, piccoli fagioli neri che serviranno come sussistenza invernale, per ben due volte l’erba per agli animali come foraggio invernale e, tutta la verdura per i mesi estivi quale carote, patate, cavolfiori,sedano rapa etc. In ogni villaggio esiste un monastero, a volte anche con un solo monaco, nei villaggi di Lingshed e Karsha i monasteri sono di proporzioni piu’ grandi e ospitano fino a 130 monaci, sempre negli stessi villaggi ci sono anche monasteri femminili super puliti e gestiti da simpaticissime monache.Durante questo trek le tappe giornaliere sono state di circa venti chilometri, e si cammina per 5/6 ore; il maggior problema e’ sicuramente causato dal caldo, con temperature che arrivano anche a 40 gradi nelle giornate serene; un altro problema e’ stato il vento che soprattutto nel pomeriggio soffiava forte, sollevando fastidiosi polveroni rallentando cosi’ l’andatura. In compenso abbiamo avuto visoni di montagne straordinarie e vallate di colori davvero eccezionali soprattutto al tramonto, quando il sole infuocava la roccia facendo un bellissimo contrasto con l’azzurro del cielo. L’incontro costante con questa popolazione cosi’ povera ma, ricca dentro, gioiosa dignitosa con tradizioni millenarie immutate, il loro quotidiano basato su regole dettate dalla natura con dei valori che noi (purtroppo) abbiamo perso da tempo disposti in qualsiasi momento ad aiutarti donandoti anche anche solo una semplice tazza di the e dei sorrisi mi hanno fatto apprezzare tantissimo questo trekking che, vivamente consiglio a Voi tutti provare come esperienza di vita.











domenica 7 agosto 2011

LEH E DINTORNI

E’ la capitale del Ladakh sita a 3500 mt d’altitudine tra la catena montuosa dello Stock a sud, la Range Ladakh e la valle dell’Indo a nord. Cittadella molto caotica, abbastanza sporca e con un tasso d’inquinamento allarmante strapiena di bar, ristoranti, hotel e guest house; moltissimi i negozi “stagionali” di souvenir quali oggetti religiosi buddisti, tappeti Ladakhi e Kashmiri, gioiellerie di pietre preziose e non, un’infinita’ di agenzie di trekkinkg pronte ad accogliere e vendere i lori prodotti nei mesi tra maggio e settembre a, una moltitudine di turisti indiani e occidentali, per lo piu’ Israeliani, Canadesi e nord Europei, Ma non solo, essendo di religione buddista tibetana la nazione e’ ricchissima di bellissimi Gompa e Stupa disseminati in po ovunque in questa sterminata area montagnosa; alcuni facilmente raggiungibili dall’unica strada che la percorre da nord a sud, altri un po meno perche’ fuori portata di mano. In Leh, sicuramente da vedere il Palace che domina la citta’, lo Tsemo Gompa ove, la veduta e’ mozzafiato cosi’ come la salita! Altri luoghi da non perdere sono lo

Shanti Stupa e il tranquillo Sankar Gompa residenza dell’attuale Lama del Ladakh. e seppur al centro della citta’ il nascosto Chowkhang Gompa. Altrettanto interessante visitare i vari mercati e le polverose viuzze della citta’, macellai, panettieri, artigiani che lavorano oro e argento, oppure, le vecchie signore che in abiti tradizionali vendono verdure appena strappate dagli orti, giovani adolescenti che vendono the ladakho caldo; respirare il profumo degli incensi ovunque accesi, il fetore delle fogne a cielo aperto o il sudore di quest’umanita’ che vive in maniera cosi’ dignitosa lontano dai nostri abituali standard.

Avendo tempo a disposizione ho noleggiato in piu’ riprese una “Vespa” e me li sono visitati quasi tutti, nella parte est, a partire dal vicino Gompa di Spituk a Shey, dall’imponente Gompa di Thiksey all’arroccato monastero di Hemis per finire agli isolati ma fantastici villaggi di Matho e Stok. La parte ad ovest piu’ lontana e scomoda da Leh ha altrettanto bellissimi villaggi con annesso i complessi monastici quali Bagso, Likir o il vecchio e fantastico Gompa di Alchi, risalente all’undicesimo secolo ricco di originali pitture murali ancora in ottimo stato. Da qua, con altre due ore di viaggio si arriva a Lamayuru e non si puo’ certamente mancare di far visita al monastero del villaggio, sito su di uno sperone roccioso al di sopra di tutto e tutti, incantevole!