domenica 17 luglio 2011

MARKHA VALLEY TREKKING

E’ da una decina di giorni che sono a Leh ed e’ giunto il momento di farmi il mio primo trek nella Markha valley, durata una settimana, mi sono acclimatato bene, di conseguenza non dovrei avrei problemi. Ho chiesto informazioni alle numerosissime agenzie che ci sono in citta’ poi invece parlandone con il proprietario dell’ottima guest house dove alloggio mi ha proposto lo stesso trek ma non con i cavalli e le tende, bensi’ nelle Homestay, piccole e familiari guesthouse nei villaggi lungo il tragitto. La scelta non e’ male, anzi potro’ capire un qualcosina meglio di come queste povere persone vivono cosi’ isolate dal resto del mondo; l’unico punto a sfavore e’ quello che mi devo portare lo zaino in spalla, sopravvivero’!!

GIORNO 1: SPITUK-ZINCHEN

Con una jeep raggiungiamo Spituk villaggio appena fuori Leh, ho una guida con me per tutto il percorso e

costeggiando il fiume Indo tra sassi e tanta polvere incominciamo a salire di qualche centinaio di metri in altitudine. Tam la giuda mi spiega che e’ il pezzo piu’ monotono ma serve per scaldare i muscoli per i prossimi giorni; nel giro di 4 ore raggiungiamo il villaggio di Zinchen composto da cinque case di numero, troviamo subito alloggio;

la padrona di casa ci offre il solito chai laddaco (latte, the e spezie) quattro chiacchere, e aspettiamo l’ora di cena.










GIORNO 2: ZINCHEN-YURUTSE

Alle otto siamo gia’ in pista, dopo un’abbondante colazione salutiamo la signora e c’incamminiamo su un sentiero agevole, dai 3700 dovremmo arrivare ai 4200 metri di quota, inizialmente lo spettacolo delle montagne e’ monotono, solo dopo aver raggiunto il villaggio di Rumback si apre all’improvviso un’ampia verde valle.

Coltivazioni di orzo ancora verdissimo e i fiori giallo intenso dei semi di mostarda, fanno da contrasto ad un cielo azzurro privo di nuvole. Un riposino per il solito chai poi si riparte camminando sul letto del fiume in secca, incominciamo ad alzarci vistosamente

di quota e facciamo i primi incontri con i camosci le marmotte e gli asini selvaggi; la salita diventa ardua, da lontano si vede il villaggio che raggiungeremo dopo circa sei ore di cammino. Siamo i primi ad arrivare e troviamo i posti migliori, nel giro di un paio d’ore la guesthouse sara’ piena; puntuale arriva la cena riso, lenticchie, patate e vai, bis e tris, fiumi di chai e alle nove tutti in branda perche domani sara’ una giornatona dura.




sabato 16 luglio 2011


GIORNO 3: YURUTSE-SKIU via GANDA LA

Si parte presto perche dobbiamo valicare il passo a quota 4920

per poi discendere di quasi mille metri. La salita e’ molto ripida e faticosa in compenso c’e’ una buona visione di animali selvatici himalayani e di montagne circostanti;

l’aria e’ frizzantina e il cielo blu come non mai, in un paio d’ore siamo al passo, la veduta e’ sensazionale. Il tempo di fare un po di foto e si parte, ora abbiamo circa 700 metri di discesa tra sassoni e arbusti spinosi verdi; ci fermiamo per uno spuntino veloce, la strada e’ ancora lunga si riparte tra canyon di rocce e sassi che continuamente cambiano di colore, dal rosso al verde al grigio sembra impossibile che la natura abbia creato un simile spettacolo. E’ un continuo su e giu’ o si cammina nel letto del fiume o si e’ 200 mt piu’ in alto, massacrante!!!! Arriviamo al villaggio di Skiu dopo circa sette ore, solita homestay oggi meno carina del solito ma con la possibilita’ di una bella doccia quasi calda, ci voleva dopo una giornata tale.





mercoledì 13 luglio 2011

GIORNO 4: SKIU-MARKHA

Anche oggi sara’ una bella tirata circa sei sette ore pero’ il dislivello e’ solo di 200 mt; appena partiti costeggiamo la montagna che ci fa una bella ombra, si cammina sempre sul letto del fiume, l’alluvione pesante dello scorso anno che ha colpito la zona e’ ancora tangibile,camminiamo ora su sabbia pura e il sole e’ caldissimo e niente nuvole; arriva puntuale lo stop per un veloce pranzo e sono in riserva, mi sento disidratato sembra un controsenso che a 4000 mt succeda questo, motivo per il quale mi prendo una bella pausa.

Bevo the molto zuccherato mangio una bella frittata di patate, della frutta secca e sono di nuovo in forma. Si cammina sempre tra cespugli e sassi ma fortunatamente nell’ultima mezz’ora su di un manto d’erba soffice. Questo villaggio e’ decisamente molto piu’ grande degli altri, e verdissimo; tantissimi gli spazi ove trovano posto orzo, patate, e i soliti semi di mostarda. Ci fermiamo in una homestay bellissima, ben arredata e molto luminosa; dalla finestra della camera si vede su di una rocca il monastero, ci sara’ un dislivello di un centinaio di metri dal villaggio, mi sento bene e lo raggiungo.

Ci abita solo un monaco che mi fa da cicerone, offrendomi anche un delizioso the ale erbe faccio l’offerta e rientro per la cena, avendo anche la possibilita’ di fare delle foto strepitose!!!





GIORNO 5: MARKHA-HANKAR

Giornata facile solo cinque ore di marcia per arrivare ad Hangar, dopo una trentina di minuti abbiamo da guadare per ben due volte il fiume, l’acqua e’ gelida (3900 mt circa) ma ci rinfresca dal caldo che sta gia’ facendo. Col nostro passo in meno di quattro ore siamo arrivati; pranzo, poi decido d’andare al fiume per darmi una veloce lavatina; l’acqua e’ gelida ma tonificante mi sento un altro. Vado in giro per il villaggio visito la scuola, fortunatamente un’insegnante parla inglese e passiamo un’oretta a farci domante reciprocamente.Cosi’ facendo anche pr stasera e’ ora di cena che si rivelera’ la migliore fino in assoluto da quando sono in India. Mangiamo del ciapati con cipolle e peperoncino secco come antipasto, poi un curry di riso con piselli e verdure, beviamo del the tibetano (the, latte, sale e burro) e per finire una tsampa dolce fatta mescolando burro, farina di orzo e zucchero, ottima.




martedì 12 luglio 2011

GIORNO 6: HANKAR-NIMALING

E’ dalla notte che continua a piovere, oggi sono 600 mt solo di salita, dobbiamo arrivare al campo con tenda di Nimaling non ci sara’ homestay per stanotte.

Partiamo che piove a tratti, il terreno e’ scivoloso ma non fara’ di meglio, peccato questa era una bella vallata ampia e verde…..Alle 11,30

arriviamo con una bella nebbia e la solita pioggia, siamo a quota 4780, m’infilo in tenda e non metto piu’ il naso fuori se non che per la cena.







GIORNO 7: NIMALING-SHAN SUNDO via KONGMARU LA

Oggi ultimo giorno di trekking e anche il piu’ difficile, dobbiamo raggiungere il passo a quota 5080 poi 1600 mt di discesa, tempo stimato 7/8 ore. Sveglia alle sei e abbassando la cerniera della tenda …. sorpresa, cinque cm di neve! Dopo una colazione fatta con tagliatelle in brodo (neanche malaccio) e the,

siamo i primi a fare da apripista sul sentiero innevato, il tempo ora sembra migliorare. In meno di un’ora siamo al colle c’e un vento freddo e nebbia, solo il tempo di una foto e giu’, dopo pochi metri il tempo sembra mettersi al bello, speriamo. La discesa e’dura tra sassi e fango, non appena guadagnamo il fiume camminiamo su una sabbia nera finissima e tutto diventa piu’ facile. La vallata e’ ampia con poco verde ma grandi strapiombi, poi il solito su e giu’ da una parte all’altra

attraversando il fiume almeno una ventina di volte; guadagnamo una tea-tend dove servono un buonissimo the, sostiamo per una decina di minuti e ripartiamo. Ora si cammina su di un bel sentiero largo di terra rossa che ci condurra’ al fine tappa, consultiamo l’orologio, tempo effettivo 4 ore e trenta, che grandi!! L’ultima sorpresa della giornata, non c’e’ la jeep che ci aspetta per riportarci a Leh, partiremo domani col bus locale o con la jeep se arrivera’; dopotutto anche l’India fa parte del continente asiatico, dunque essendo vaccinato al tipo di vita “tranquilla”non mi dispero affatto dell’accaduto…..domani e’ un altro giorno si vedra’.

In conclusione ottima la scelta delle homestay, decisamente si e’ piu’ “vicini” alla realta’, si tocca con mano la loro semplicemaniera di vita e, si contribuisce a far entrare nelle loro casse un qualcosina che altrimenti non potrebbero avere.