domenica 25 settembre 2011

ISOLA DI GIAVA


TOUR DEI VULCANI

Continuando il mio viaggio sono"approdato"nell'isola di Bali in Indonesia; sono ospite di un'amico che vive qua da nove anni, dopo tre mesi d'India del nord, ho la sensazione di essere un paradiso, negozi e ristoranti di ogni sorta, mare, spiaggia, civilta' insomma, di tutto di piu'.Ho deciso di fermarmi un paio di mesi ma la vita di spiaggia non e' mai stata il mio forte, dunque perche' non affittare una moto e partire per la vicina isola di Giava ricca di vulcani ancora attivi per un po di trekking? Dopo aver risalito tutta l'isola di Bali e traghettato su Giava faccio tappa sul primo dei tre vulcani che visitero': l'Ijen Kwan, famosissimo per essere una tra le piu' grandi solfatare al mondo. In effetti sono stato scioccato dall'umiliante lavoro di queste povere persone che, per la somma di tre euri a giro portano sulle spalle negli appositi bilanceri un peso medio di 75 kg; giro vuol dire un'ora di cammino dal villaggio al cratere poi un'altra mezz'ora fino a raggiungere la solfatara, carico e ritorno a valle in un paio d'ore!!! I poveracci la maggior parte delle volte non calzano scarpe, al limite delle infradito; nella solfatara le Il vulcano ha un grosso lago all'interno e la sua acqua e' di un color turchese chiaro, il colore della roccia varia dal giallo all'arancio, al nero della pietra lavica facendo cosi' un contrasto favoloso con l'azzurro del cielo ma, sfortunatamente l'ho solo potuto vedere di sfuggita perche' si e' alzato un bel nebbione e relativa pioggerellina. Continuando il viaggio a poca distanza ho potuto visitare il vulcano Bromo; viene pubblicizzato tantissimo e pensavo di avere davanti ai miei occhi uno spettacolo favoloso, invece.....l'alba la si puo' vedere da una collina sovrastante ma il piu' delle persone la raggiunge facilmente con quindici minuti di jeep, mentre io mi son fatto un'ora abbondante di marcia; comunque sia la visione tutto sommato non e' stata male. Il delirio e' cominciato quando mi sono mosso per andare sul cratere camminando sulla piana di sabbia finissima nera, una massa assurda di persone autotrasportate dalle varie agenzie si riversava sulla vasta pianura. La mia andatura sulla sabbia era lenta e quando ho raggiunto il bordo cratere ero quasi da solo e in tutta tranquillita' ho potuto scattare buone fotografie. Per quel che riguarda la visita e conseguente trek al terzo vulcano, sua maesta' "Merapi", si trova al centro dell'isola; la sua ultima disastrosa eruzione risale al dicembre scorso, l'eruzione ha bruciato ben 17 villaggi nell'area est, 120 persone morte e bruciato migliaia di ettari di foresta pluviale; attualmente sta ancora sonnicchiando e il trek e' limitato all'area sicura. I fumi emanati dal vulcano e la persistente nebbia han fatto si che nei due giorni di trek non si abbia avuto la visione completa della montagna (2911mt), peccato, e' stato comunque un bel cammino tra la foresta pluviale bruciata, i villaggi distutti e la visione dell'unico animale scampato al disastro il puma indonesiano!!! Rientrato al paese di partenza del trek (Kuliurang) tranquillo e rilassante mi son fermato tre giorni usandolo come base per la visita al tempio di Borobudur che distava solamente 80 km. Famosissimo per essere il tempio buddista piu' grande in Asia, vecchio di 1200 anni, la sua costruzione e' uno spettacolo folgorante; sito sponsorizzato dall'Unesco, lo stupa e' stato costruito in pietra lavica e consiste in sei piani piramidali raffiguranti la vita del Buddha con numerose nicchie di preghiere, il settimo piano e' formato da 72 statue di Buddha in diverse posizione di meditazione tutte ingabbiate, solamente alcune aperte per bella mostra ai turisti ma, non accessibili al pubblico, da li si ha la visione dell'ottavo ed ultimo piano formato dal classicissimo stupa sferico simboleggiante il nirvana. Avrei dovuto far visita anche al tempio induista di Prambanam ma il pessimo tempo e la pioggia me l'hanno impedito; rientro a Bali facendo una strada diversa che all'andata, mi dirigo verso la costa sud evitando il traffico dell'arteria centrale, gustandomi paesaggi gradevoli di campagna, oppure di costa selvaggia fermandomi in villaggi davvero caratteristici e facendo d'attrazione essendo l'unico "bianco" da quelle parti. Ottimo come sempre il mangiare, buono anche il caffe' locale vizati poi da un bel bagno in mare e dalla visione di stupendi tramonti; rientro a Bali dopo aver percorso piu' di 1200 km avendo buoni ricordi di questo viaggio.